Nasce SENSIBILE, un nuovo tipo di sensori biodegradabili per il monitoraggio degli edifici, SENSori autonomI e Biodegradabili per il monItoraggio ambientaLe negli Edifici che l’ENEA sta conducendo nell’ambito del suo programma Proof of Concept, in partnership con l’azienda PROMETE, lo spin-off dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM-CNR).
L’obiettivo è quello di realizzare un sistema di sensori autonomi e intelligenti in grado di tenere sotto controllo i parametri microclimatici degli ambienti interni come temperatura, umidità e concentrazione di CO2. Una rete di rilevatori in grado di garantire la salubrità all’interno degli edifici con la particolare prerogativa di essere anche biodegradabili e quindi sostenibili ed eco-compatibili nel proprio ciclo di vita. Inoltre l’autosufficienza energetica degli stessi permetterà un funzionamento autonomo e il loro utilizzo consentirà un risparmio energetico sui consumi ed una riduzione dei costi di esercizio.

Per la realizzazione dei dispositivi si impiegheranno biomateriali ottenuti da risorse rinnovabili, come ad esempio la gelatina e la cellulosa.
Nella prima fase il progetto verrà realizzato un prototipo biodegradabile, integrante un generatore di corrente che alimenti almeno un tipo di sensore (ad es. temperatura, umidità e CO2), al fine di dimostrarne la fattibilità tecnologica. Una volta validata la tecnologia in laboratorio si provvederà a trasferirla in ambiente industriale.
Nella seconda fase, il prodotto si integrerà nella casa intelligente monitorando i parametri ambientali attraverso una rete di sensori autonomi distribuita in tutta la casa. Sarà possibile progettare i sensori al fine di farli funzionare per un tempo di vita pre-programmato, per poi degradarsi in maniera sicura per gli esseri umani e l’ambiente. Questo permetterà di gestire in maniera ecosostenibile e consapevole per l’utente il fine-vita del prodotto finale.
Temperatura, umidità e inquinamento dell’aria influiscono significativamente sulla qualità degli ambienti in cui si vive e si lavora. Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che il 92% della popolazione mondiale trascorre la maggior parte del tempo in ambienti chiusi e che circa 3 milioni di decessi ogni anno sono riconducibili all’inquinamento indoor. Un dato importante su cui riflettere e su cui costruire i nostri spazi quotidiani.